La Bagna Cauda è uno dei piatti tipici della tradizione culinaria piemontese, apprezzato soprattutto dai suoi abitanti, sia per la tradizione tramandata da diverse generazioni, sia perché simbolo di convivialità e condivisione.  Altrettanto disprezzata per la sua difficile digeribilità e il suo tipico odore di aglio, in cottura ma soprattutto dopo il suo consumo.

A tal proposito in questo articolo vi propongo una ricetta che in parte si discosta da quella originale, da cui sono già state tratte numerose varianti. Lo scopo principale è quello di rendere il piatto più leggero (sia a livello digestivo sia olfattivo) ed esaltare tutte le qualità nutrizionali tipiche dei suoi ingredienti, senza perdere il gusto autentico. Non possono mancare i tre ingredienti principali: acciughe, olio extra vergine di oliva e un particolare ortaggio con caratteristiche molto simili all’aglio, l’aglione, di cui vi parlerò sotto. Ciò che ho modificato sono i procedimenti di cottura e le caratteristiche dei prodotti stessi, che esaltano e mantengono nella bagna cauda tutte le proprietà più utili per l’organismo, rendendolo adatto a tutti i suoi amanti e aspiranti assaggiatori.

Rappresenta un piatto unico perché completo di tutti i micronutrienti essenziali, accompagnato dai migliori ortaggi (fonte di fibre, vitamine e minerali) che la stagione autunnale-invernale ci offre! Consigliato per un pranzo del fine settimana in compagnia di amici o famigliari.

La mia bagna cauda con l’aglione 

Ingredienti per la bagna cauda per 4 persone

  • 2 teste di aglione (circa 300g)
  • 1 litro di latte
  • 250-270 g di acciughe sotto sale
  • 1 bicchiere d’olio evo o poco più

Gli ortaggi migliori   

  • peperoni (cotti al forno)
  • verza (cruda e/o cotta)
  • cardo gobbo
  • indivia e scarola
  • cipolle (cotte al forno)
  • carote
  • finocchi
  • radicchio
  • patate lesse e topinambur (non possono assolutamente mancare!)

Preparazione

Pulite e tagliate a fettine gli spicchi d’aglione e poneteli in un tegame di coccio. Aggiungete il latte e iniziate la cottura a fuoco lento, rimescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno per almeno un’ora o finché l’aglione non si sarà ammorbidito. Frullate con frullatore ad immersione fino a formare una crema. Unite poi le acciughe dissalate o sott’olio (ricca fonte di omega 3) e lasciatele sciogliere per qualche minuto. Solo in ultimo, coprite il tutto con l’olio extra vergine di oliva e continuate a cuocere a fuoco lento per circa 10 minuti. Fate attenzione che l’olio non frigga.

A cottura ultimata trasferite la bagna nei caratteristici “fujot” (fornellini di coccio) possibilmente mantenuti caldi da un lumino e accompagnatela con un’ampia varietà di verdure cotte e crude. Tra le verdure cotte non possono mancare le patate e i peperoni, ma anche le cipolle al forno e la zucca lessata. Tra quelle crude invece sono tipici i cardi gobbi di Nizza Monferrato, i topinambur, l’indivia e la scarola, ma anche le carote, la verza e il radicchio.

Che cos’è l’aglione? 

Chi ha mai sentito parlare dell’aglione?

Sicuramente noto per chi ha origini toscane o per chi ha avuto la fortuna di passeggiare tra i meravigliosi paesaggi collinari della Val di Chiana e della Val d’Orcia, assaporando uno dei loro piatti più tipici: i “pici all’aglione”.

Si tratta di una pianta orticola appartenente alla famiglia delle Liliacee, ed in particolare del porro, ma con un bulbo più simile all’aglio, di dimensioni maggiori. 
Originaria dell’Asia centrale ma diffusa in tutto il mediterraneo da tempi antichissimi (dall’era egizia all’antica Grecia sino agli etruschi).

Oggi l’aglione è così poco conosciuto perché la sua coltivazione è limitata alla zona della Val di Chiana e Val d’Orcia, inserito nei prodotti agroalimentari tradizionali: Aglione della Val di Chiana PAT. 

Vanta di preziosi requisiti nutrizionali tra cui la capacità di mantenere stabile l’indice glicemico e di preservare la salute intestinale e gastrica dall’attacco di batteri nocivi (per questo conosciuto anche come “antibiotico naturale”, come l’aglio).
Fonte di antiossidanti e minerali, tra cui fosforo, magnesio potassio e calcio.

La sua caratteristica principale olfattiva è quella di non contenere allicina: molecola responsabile dell’odore pungente di aglio,  che oltre a rendere difficile la sua digestione è causa della tipica alitosi.
Proprio così l’aglione è delicatissimo, facile da digerire e non lascia traccia a livello olfattivo!

Per questo motivo avendo fatto scorte in estate, durante la mia vacanza in Toscana, ho deciso di
utilizzarlo in un piatto tipico della tradizione piemontese! Il risultato è stato a mio parere sensazionale!

In foto a sinistra è rappresentata una testa d’aglio classica, a destra l’aglione, di dimensioni nettamente superiori.

La porzione consigliata per persona è di 1 mestolo capiente o 2 mestoli medi, accompagnata dal pinzimonio di verdure crude, verdure bollite o meglio cotte a vapore e 250-300 g di patate. Se volete aggiungere una o due fettina di pane riducete il quantitativo di patate di 50-70 g.

Ora non vi resta che provare a cucinarla e assaggiarla…se volete lasciate un commento qui sotto per dubbi ma soprattutto per foto e risultati ottenuti!