Siamo quello che mangiamo.

È una provocazione, ma se ci pensi bene, non siamo troppo lontani dalla realtà. Basta chiedersi quante volte si mangia nell’arco di una giornata o nell’arco della propria vita per rendersi conto che l’alimentazione è un fattore continuo nella nostra esistenza. La nutrizione è definita così poiché l’ingestione di cibo modula la crescita del nostro organismo apportando delle modifiche. Un concetto importante, da tenere bene a mente, è il fatto che noi siamo un sistema dinamico che si adatta all’ambiente e che ha come obiettivo quello di mantenere l’omeostasi.

 

Mantenere l’omeostasi

Che cosa significa? In altre parole il nostro sistema consegue le condizioni migliori per il raggiungimento di una relativa stabilità, in funzione di quello che succede al di fuori del nostro corpo. Per esempio, se la temperatura corporea sale l’organismo, oltre ad avviare processi di sudorazione, opera per ripristinare la temperatura nel range fisiologico.  Ne consegue che il nostro organismo è continuamente stimolato da fattori esterni e quindi essendo la dieta parte dell’ambiente che ci circonda seguirne una piuttosto di un’altra può fare davvero la differenza.

Si formano quindi nuovi fenotipi (complesso di caratteristiche morfologiche e funzionali di un individuo) che possono essere più o meno salutari. Per esempio, se si predispone l’organismo a continue eliminazioni di componenti ritenute tossiche, a lungo andare esso sarà sollecitato in negativo. Al contrario, se si ha un organismo più portato all’ingestione di componenti protettive questo ne risulterà meno incline a pressioni di tipo negativo.

I fattori ambientali che influnzano

La dieta

Da tutto ciò emerge che la dieta è un fattore ambientale che influenza la suscettibilità alle malattie e la durata della vita, che non sono la stessa cosa. Una persona, infatti, può vivere a lungo ma passare la maggior parte della propria esistenza malato.

Virus, batteri, stile di vita

Altri fattori ambientali correlati alla dieta a cui siamo esposti dalla nascita fino alla senescenza sono ad esempio i virus, i batteri, le radiazioni e il fumo legati anche allo stile di vita e quindi al comportamento alimentare.

Evidenze forti indicano che la suscettibilità alla malattia, se si considera un nascituro, sia influenzata non solo dalla dieta della madre durante la gravidanza, ma anche da fattori genetici che comprovano come il feto risenta degli stati nutrizionali della madre e del padre non nel singolo momento del concepimento e della gravidanza ma antecedenti, fino a risalire al momento della nascita dei genitori stessi che si sono trascinati dietro dal momento della loro di nascita. Questo ci dice che ognuno di noi ha una responsabilità fortissima poiché il nostro comportamento fin dai primi momenti influenzerà quello delle future generazioni.

Chiaramente ci sono fattori di rischio ma anche fattori nutrizionali protettivi a cui siamo esposti ed è proprio il bilancio tra questi che permette di sviluppare una condizione piuttosto di un’altra.

In generale quindi assicurarsi un buono stato di salute è una prerogativa che ci permette di migliorare la nostra qualità di vita nonché quella delle generazioni future.