La pressione arteriosa elevata o ipertensione è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare in quanto contribuisce all’insorgenza di malattie quali ictus, infarto al miocardio, aneurismi, arteriopatie periferiche, insufficienza renale cronica e retinopatia. Inoltre se trascurata nel tempo, è in grado di compromettere le capacità intellettive, portando a difficoltà di concentrazione, perdita di memoria, demenza e disturbi del linguaggio.

L’età di esordio è sempre più bassa, legata alla concomitante presenza di patologie quali diabete e dislipidemie e al costante aumento di sovrappeso ed obesità.

Vediamo quali sono i valori di pressione considerati normali e quando si parla di ipertensione:

Il monitoraggio costante della propria pressione associato ad uno stile di vita sano (alimentazione equilibrata e attività motoria costante) favoriscono la prevenzione di tutti i fattori di rischio sopra citati.

Quando parlo di alimentazione equilibrata nel paziente iperteso mi riferisco a due concetti chiave:

1. Ridurre gli alimenti in grado di peggiorare la condizione pressoria

Primo fra tutti è sicuramente il sale. Da numerosi studi è stato evidenziato che la sua assunzione giornaliera compresa tra 3 e 5 grammi sia associata ad un ridotto rischio di malattie a cuore, vasi sanguigni, reni e cervello.

Purtroppo il suo consumo è enormemente più alto. Posso affermare con certezza che l’abuso non sia dovuto esclusivamente alla quota aggiunta in cucina, ma piuttosto alla quantità di sale che celano moltissimi cibi trasformati dall’industria. Per questo invito sempre i miei pazienti ad evitare l’acquisto di prodotti industriali come merendine, snack salati e dolci, dadi da brodo, cibi in scatola o conservati in salamoia, salse e sughi pronti i quali apportano non solo il banale sale da cucina (cloruro di sodio) bensì anche oli vegetali raffinati ad elevate temperature, grassi idrogenati che inducono infiammazione e stress ossidativo e zuccheri semplici in grado di innalzare l’indice glicemico e la pressione arteriosa talvolta più del sale. Fra tutti gli zuccheri è bene fare attenzione al fruttosio abbondante nei succhi di frutta, meglio se assunto in quantità più equilibrate da una spremuta di frutta fresca o da un frutto intero.

Altri consigli che fornisco sono l’attenta lettura dell’etichetta nutrizionale per una scelta consapevole degli alimenti più giusti e la riduzione del consumo di insaccati, salumi e formaggi stagionati sia perché ricchi di grassi saturi sia per la spiccata concentrazione di sali minerali e scorie azotate (carni) dannosi per fegato e reni.

2. Aumentare il consumo di alimenti con il potere di normalizzarla:

Tra gli alimenti benefici nei pazienti ipertesi spiccano i semi di lino. Sono sufficienti 2-3 cucchiai al giorno macinati, uniti ad un muesli di yogurt, frutta e cereali integrali a colazione o come condimento nelle insalate o minestre, per ridurre i livelli di pressione sistolica di circa 10 mmHg e diastolica di 7 mmHg.

Per non eccedere nel consumo di dolci possiamo concederci due quadratini di cioccolata fondente almeno al 75-80% due-tre volte a settimana. Il suo alto contenuto di polifenoli contribuisce al normale flusso sanguigno migliorando la funzione endoteliale delle arterie.

Frutta e verdura: la base della cultura mediterranea. Rape rosse, barbabietole, lattuga e cavoli sono un’ottima fonte di nitrati, precursori dell’ossido nitrico in grado di rilassare i vasi arteriosi e migliorare la circolazione sanguigna. Ottime anche le insalate di finocchi, cetrioli, sedano e radicchio per un effetto drenante e fluidificante, associate ad alcuni tipi di frutta come la melagrana con il suo altissimo potere antiossidante o mandarini, arance, mele e ananas da consumare a inizio pasto.

Oltre al consumo di ortaggi, non dimentichiamo gli importantissimi acidi grassi omega-3 presenti nel pesce azzurro, ed in alcuni semi oleosi, che aiutano a donare fluidità al sangue e ridurre i livelli di trigliceridi circolanti.

Infine una dieta ricca di legumi, frutta secca (le mandorle nella fattispecie sono le più ricche di potassio) un’idratazione elevata per l’escrezione di sodio in eccesso ed un’attività fisica ben strutturata e prescritta su misura da un medico sportivo o nutrizionista sono i fondamenti della terapia e prevenzione ipertensiva.