In questi giorni ho avuto la fortuna di gustare direttamente da Treviso una delle varietà più nobili di ortaggi della zona: il radicchio rosso tardivo IGP... meraviglioso!

Perché così pregiato?… Cenni di orticoltura

Tutto ha inizio con la con la semina, nei mesi di giugno e luglio, delle sementi ricavate dalle piante di radicchio rosso conservate l’anno precedente, accuratamente trapiantate, lasciate crescere e fiorire ed in seguito fatte essiccare. Solo dopo l’avvento di almeno due brinate e non prima dell’inizio di novembre, si effettua la raccolta in campo.

Preforzatura

I cespi vengono puliti attraverso la rimozione delle foglie secche più esterne e della terra residua, ancorata all’apparato radicale, legati in mazzi o posti in gabbie retinate e collocati in ambienti con temperature e umidità adatte alla conservazione.

Forzatura-imbianchimento

Fase cruciale per l’esaltazione dei pregi organolettici, nutrizionali ed estetici. Il radicchio rosso tardivo viene immerso in acqua alla temperatura di 10°C in condizione da formare nuove foglie, in assenza di luce, che mettano in evidenza la colorazione rosso intensa della lamina fogliare, la sua croccantezza unica e quella nota gradevolmente amarognola al sapore.

Toilettatura

I cespi ormai maturi infine vengono liberati dai legacci o dalle gabbie, lavati e privati delle foglie esterne deteriorate e delle radici e pronti per essere gustati!

Proprietà delle sue foglie lunghe e affusolate

Definirei il radicchio un ingrediente della nostra dieta mediterranea indispensabile per la salute di cuore e vasi. 
La varietà tardiva inoltre è ricca di fibra (consigliato per chi soffre di diabete di tipo 2), sali minerali (potassio) e antocianine dal potere antiossidante. Le vitamine C, A ed alcune del gruppo B, presenti già in basse quantità nel prodotto fresco, si annullano con la cottura. Dalla radice si può ottenere un decotto che proprio per la sua caratteristica amarognola ha un altissimo potere depurante, utile per favorire la digestione, la funzionalità epatica e la secrezione biliare.

 

Preparazione

Forse uno dei pochi ortaggi che meglio si presta alla preparazione e accompagnamento di numerose ricette! Buono cotto in padella insieme ai porri per chi gradisce alleviare la sua nota amarognola o sempre come contorno fatto ai ferri o alla piastra. Eccezionale nei primi piatti, come condimento per pizze, piadine e torte salate soprattutto se accompagnato da formaggi (dalla delicata ricotta al gusto deciso del gorgonzola o di un formaggio affumicato) e noci….sublime nei risotti!
Delizioso per una farcitura leggera di pasta ripiena o carni bianche, o anche solo come guarnizione, forse un po’ sprecato però!
Per i palati più fini e soprattutto per chi non vuole perdere alcun valore nutrizionale da questo ortaggio c’è anche la possibilità di gustarlo crudo, condito con uno o due cucchiai di olio extra vergine di oliva e qualche goccia di aceto balsamico.
Oggi ho deciso di assaporarlo così, abbinato al mio piatto proteico preferito: le alici impanate al forno!

 

Perché l’alimentazione non è solo nutrizione ma soprattutto piacere, appagamento dei sensi ed emozione!